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Un Regalo fuori orario

de Luciano Nattino

Présentation

Così Nattino, con un corpo che non riesce più ad assecondare una mente lucida e brillante, si è messo al lavoro scrivendo al computer con puntatore oculare. E ricorda: « Un regalo. La parola ebbe una “risonanza magnetica” in me, una sorta di corrispondenza segreta. Ma cosa potevo io regalare al noto specialista ? Un regalo, si sa, spesso è collegato a una sorpresa. Decisi che avrei fatto due sorprese. Un racconto sul mio percorso di ammalato, scritto in tandem con la mia amica Silvana Penna e un testo teatrale con due personaggi: un malato e una neurologa, per far vivere meglio il contrasto. Perché il teatro è conflitto o non è ». « Mi venne di scrivere una sorta di thriller - prosegue Nattino - seguendo l’esempio di due grandi del teatro contemporaneo: Harold Pinter e il suo teatro “di minaccia”, e David Mamet col suo americanissimo ritmo fatto di interruzioni e sovrapposizioni. La mia malattia è sullo sfondo con schizzi di presenza inquietante, ma “leggera”. Io del resto non ci sono. Perché, pur parlando spesso di me, sono in un’altra dimensione. Come chi scrive un’autobiografia e poi scopre che l’Io narrante è un persona diversa. Il teatro è così, si diventa tutt’altro da se stessi ».